Teodora Campostrini e il significato di solidarietà

Il significato etimologico del termine “solidarietà” deriva dal latino e vuol dire solidum: solido, intero, compatto, robusto, pieno. La solidarietà, dunque, è la compattezza di un Corpo, di una Istituzione, compattezza che resiste fintanto che ogni parte ha la consapevolezza di contenere in sé il “tutto” e non solo non si ripiega sui propri interessi, ma, con le altre parti, esprime coesione, unità di obiettivi, aiuto reciproco, concordia, reciprocità e scambio di beni interiori ed esteriori.
Teodora Campostrini considera proprio l’Istituto come un “Corpo”, dove tutte le parti contengono e fanno crescere il “Tutto” e, contemporaneamente, realizzano la propria parte con sguardo spazioso, disinteressato e altruista. “Le Sorelle – dice Teodora -  non devono porre altra misura alla loro carità verso i prossimi se non quello che ci dice Gesù Cristo … e principalmente questo amore di santa dilezione, questa unione di fraterna Carità dovrà scambievolmente regnare fra loro, non dovendo esse avere che un solo cuore in Dio”. Questo è il principale carattere della Congregazione, spiega ancora Teodora, proprio come lo era per i primi cristiani: un cuor solo e un’anima sola. Certamente l’Istituto, considerato come un “Corpo”, quando respira unione, concordia, aiuto, armonia e possiede obiettivi comuni, comunicazione e condivisione anche dell’interiorità dei singolo membri, non può che essere un “Corpo” sano, dove regna la solidarietà reciproca e l’efficacia del lavoro educativo, tanto delicato e impegnativo, quanto importante e vitale, per la persona singola e per la società. La solidarietà proviene dall’Amore di Dio rispecchiato in ogni prossimo e richiede la compattezza del “Corpo”, dive tutte le membra sono facilitate nell’impegno di mantenere saldezza e coesione, che scaturisce dalla coscienza di far parte di un “unicum” e si esprime nella conoscenza e cura di sé e degli altri. Quando viene trascurata la cura di sé e dell’Istituzione entra il malessere, l’individualismo, l’egoismo e si sgretola la compattezza. Il “solidum”, allora soffre per le piccole o grandi “crepe” che lentamente appaiono e che, se diventano tante o profonde, rendono il “Corpo” più debole e sempre più incoerente. E l’amore piano piano svanisce.
Teodora, esperta nella conoscenza dell’animo umano, conosce anche i pericoli che possono indebolire la sua Istituzione. Per questo si impegna, fin dall’inizio, a coltivare e a far crescere in se stessa, l’Amore: “Essendo una medesima carità ed una medesima virtù quella con la quale noi amiamo Dio per Iddio e quella con la quale amiamo il prossimo per lo stesso Dio”. In secondo luogo chiede a tutte quelle che sono e che verranno nell’Istituto di lavorare il più possibile per vivere “congiunte con il vincolo della fraterna carità, affinché posano meglio amare Dio e adoperarsi per l’aiuto dei prossimi”, attraverso l’educazione, “perché chi ama Dio non può non amare i prossimi che sono immagine viva di Lui”.
Mi è gradito fare riferimento al nostro amato Papa Francesco, che con altre parole, ma con il medesimo concetto, proprio domenica 26 ottobre 2014 u.s., anniversario della nascita di Teodora Campostrini (26.10.1788). ci ha offerto un bellissimo insegnamento evangelico, inerente all’Amore di Dio e del prossimo.
Il Papa, all’Angelus, parlando ai fedeli, affermava che non è possibile “separare la vita religiosa dal servizio ai fratelli”, e, in poche parole, ci ha fatto meditare su “Cristo che squarcia tutti i legalismo per svelarci che Dio e Amore”.
«In mezzo alla fitta selva di precetti e prescrizioni, ai legalismi di ieri e di oggi
Gesù opera uno squarcio che permette di scorgere due volti:
il volto del Padre e quello del fratello.
Il vangelo non ci consegna due formule o due precetti, ma due volti,
anzi un solo volto, quello di Dio che si riflette in tanti volti,
perché nel volto di ogni fratello, specialmente il più piccolo, fragile e indifeso,
è presente l’immagine stessa di Dio.
Siamo in grado di riconoscere nell’altro il volto di Dio? Siamo capaci di questo?».
 
sr. M. Fernanda Verzè

Istituto Campostrini

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