Teodora Campostrini fin dalla sua giovinezza comprende, capisce e sente in profondità il grande valore della vita, valore da non sprecare, anzi da far fruttificare e portare a maturazione. Per questo decide di non perdersi in mille rivoli banali, mondani, insignificanti e futili. Non si ripiega su se stessa, non si ferma a considerare i suoi malesseri fisici e neppure la sua malattia che l’ha accompagna per molti anni. Tanto meno perde tempo per le “bagatelle”, per i lamenti, per le rivendicazioni e le pretese. Il tempo è breve e Teodora intensifica le sue giornate con azioni e relazioni che le procureranno una profonda e spaziosa interiorità, una spiritualità con un forte, sicuro e dinamico fondamento e riferimento evangelico che allarga il suo cuore fino a “consumare” e realizzare la sua vita in un Amore verso Dio e verso il prossimo affettuoso, operativo, concreto.
La sua preghiera è un parlare “cuore a cuore” con Dio, è un dialogo costante di fiducia serena, di abbandono sicuro, di affidamento al Suo perdono, di domanda del Suo conforto; vive con una Presenza viva, con una Presenza di sintonia, di armonia, di obbedienza realizzativa della sua esistenza, di castità del cuore che la ricolma di amore, tanto da spargere ovunque azioni di bontà.
L’invito accordato di Teodora alle Sorelle che l’hanno seguita per la medesima via è quello di una vita che si realizza nella capacità di amarsi vicendevolmente, ma non tanto a parole, “ma in opere e nella vita”. La comunicazione nella comunità non ammette falsità, ma, nella sincerità, le Sorelle si esprimeranno reciprocamente i sentimenti e i pareri su ciò che aiuta a crescere nell’unione tra loro e nel miglioramento del loro principale lavoro che è quello educativo.
Il parlarsi, il conversare insieme non è mai per pettegolare in modo inutile o dannoso, ma sempre per migliorare le relazioni, per renderle produttive di amore reciproco e di amore per gli altri, per un cambiamento effettivo di se stesse. Teodora ha ben elaborato la sua affettività, essendo sempre stata alla ricerca di formarsi una vita interiore protesa a diventare sempre più simile a quella del suo amato Maestro, affascinata, come era Lui, fin dalla sua giovane età. Per questo ha saputo fare spazio per accogliere dentro di sé, prima di tuto, Lui, il Dio, “l’amato del suo cuore”, nella ricerca di una vita di preghiera costante, e poi ogni persona, ogni situazione piacevole o ingrata, ogni realtà vantaggiosa o sgradevole. Alle sue Sorelle indica questi ideali-progetti di amore che hanno come fine di stabilire la comunità non su relazioni ipocrite ed avare, non su una comunicazione superficiale e spenta, ma sulla comunicazione utile e fruttuosa sia dal punto di vista spirituale sia da quello professionale, ossia per migliorare la propria missione educativa e ad imparare reciprocamente “a trattenere le ragazze con piacevole utilità”.
In tal modo si esprime l’affetto vicendevole e cresce la capacità di interiorizzare anche le difficoltà che si incontrano sia nel vivere comune, sia nel lavoro educativo. Non sempre, infatti, si riceve la riconoscenza per quanto di bene si fa, ma, addirittura potrebbe avvenire di essere ricambiate con l’indifferenza o peggio con la maldicenza o calunnia. Anche in questi casi Teodora indica il comportamento da tenere, ma, tale comportamento lo si può assumere nella verità e nella concretezza soltanto se anche quelle stesse persone che creano sofferenza vengono collocate nell’interiorità nostra, se sono riconosciute con la loro realtà di limite e di competenza e mai condannate con giudizi maligni. Il comportamento da tenere, perciò, sarà quello di agire sempre per il bene. Qualora – dice Teodora- anche i genitori delle alunne avessero parole di disapprovazione dell’operato educativo, le Sorelle, per prima cosa, si analizzeranno per capire se vi sono stati errori da parte loro per, eventualmente, convertire il loro comportamento, poi, in loro difesa, interverranno in modo tale che ciò che diranno torni a vantaggio delle persone dalle quali sono criticate.
Solo una persona che possiede un tale spessore interiore così splendido può parlare e agire in questo modo! Teodora è una di queste! È una persona che ha ben elaborato la sua affettività, l’ha elaborata a tal punto da fare spazio nel suo cuore a tutti, anche a coloro che le hanno provocato del male e tante preoccupazioni.
Per questo Ella “Rimane” con noi, proprio come Gesù. Solo chi ama Rimane, perché vive in eterno.
Sr. M. Fernanda Verzé
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