Madre Teodora insegna a “custodire il tempo”

Teodora Campostrini ha vissuto con intensità la sua vita. Ancora giovane, ma responsabile, matura e preparata dal punto di vista culturale, si trova a divenire “il capo famiglia”, data la prematura morte dei genitori. Ha imparato ad amministrare le sostanze della famiglia ed avvia a questo impegno la sua sorella minore; lei, infatti, è già bene orientata a rispondere alla sua vocazione, che la porterà ad iniziare una fondazione a favore della gioventù. La sua opera ha uno scopo preciso: educare-istruire ragazze prive di mezzi economici, perché possano accedere almeno alle prime classi elementari.

Di salute delicata, ma sempre attiva, affronta difficoltà di ogni genere, perché l’opera di Dio, che da lei prende nome, possa avere stabile forma giuridica ed essere organizzata e fiorente, prima che il ‘suo’ tempo abbia termine.

È consapevole che non può “permettersi” di perdere tempo, perché intravede che il suo tempo sarà breve; è convinta che il tempo ha un grande valore, per cui non può andare sprecato.

Il tempo è una tematica, oggetto di profonde analisi filosofiche. Conosciamo il pensiero di sant’Agostino, del quale

Teodora segue gli orientamenti spirituali.

Nelle Confessioni Agostino si domanda che cosa è il tempo e si risponde con un certo scoramento:

            “Se non lo chiedi lo so;

            ma se invece mi chiedi che cosa sia il tempo,

            non so rispondere”.

Anche noi, infatti, sappiamo che cosa sono molte cose, ma quando è ora di definirle spesso non riusciamo a farlo. Così è, ad esempio, per il bene. Tutti sappiamo che cosa è, ma, se si dovesse darne una definizione dal punto di vista logico, la semplicità è l’evidenza, che pensavamo di avere, si allontanano e noi soltanto balbettiamo.

Non ci sono dubbi sull’esperienza del tempo; viviamo immersi nel tempo, constatiamo che il tempo passa, che finisce e che ricomincia, sentiamo di non avere tempo abbastanza per concludere i nostri lavori, i nostri progetti, quindi, potremmo pensare che fosse facile saperlo definire, invece non è così.

Il tempo, dice ancora il filosofo Agostino, è composto di parti: passato, presente e futuro; ma il tempo passato non è più e il tempo futuro non è ancora, noi viviamo nel tempo presente. Eppure esistono il passato, il futuro e il presente ed esistono nella nostra anima.

In noi, dunque, albergano questi “tre” tempi che sperimentiamo nel presente, che possiamo valorizzare solo nel presente. Per questo il tempo non va sprecato, ma va custodito, come dice Madre Teodora.

Certamente Teodora Campostrini aveva studiato e meditato le Confessioni di Agostino; per questo inserisce nelle sue Costituzioni, quando tratta della formazione delle giovani che si preparano alla vita religiosa, di insegnare loro di “essere attentissime custodi del tempo”. È un punto che ritiene essenziale per l’intera Congregazione, perché chi non custodisce il tempo è come perdesse la sua anima, è come non avesse cura di sé, della sua interiorità e che, quindi, lentamente, ma inesorabilmente andasse a perdere la sua identità.

L’invito è quello di vegliare con attenzione, di non rimanere mai oziose e di non arrendersi mai, ma di proseguire coraggiosamente nell’opera che Dio ha cominciato in noi.

Madre Teodora, conoscitrice del cuore umano, sa toccare tutti i tasti del sentire e, magistralmente, indica, per ogni situazione, la vita maestra da seguire.

Ecco perché le prime Suore sulla sua tomba hanno voluto che fosse scritto di lei: “Madre, senza fine diletta”.

Sentimento condiviso anche dalle Suore del tempo presente.

sr. M. Fernanda Verzè

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