L’amore porta a divenire se stessi

La persona umana è sempre stata alla ricerca di se stessa, poiché ha sempre avuto la consapevolezza di essere distinta da tutte le altre creature e di avere delle possibilità che l’avrebbero potuta portare alla realizzazione e alla perfezione di sé.
“Realizza te stesso”, dice all’uomo Pitagora, perché tu “sei la misura di tutte le cose …”.
“Impara a diventare ciò che tu sei”, canta Pindaro.
La logica di Socrate culmina nel “Conosci te stesso”.
“Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’universo e gli Dei”, era scritto sul fronte del tempio di Delfi.
Anche nella filosofia cristiana appare lo stesso anelito. S. Agostino, nella sua ricerca di verità, invoca con ardore: “Che io ti conosca, Dio, e mi conosca!”
“Diventi ciò che tu sei”, esorta Kant, rispondendo quasi al bisogno di Agostino.
Nell’uomo c’è sepolto un tesoro inestimabile e non sono molti quelli che si mettono a lavorare per trovarlo. Ogni persona umana è una goccia di consapevolezza in un oceano di coscienza, una scintilla del fuoco dell’Essenza divina, una immagine di Colui da cui proveniamo.
Siamo tentati di dimenticare che siamo stati fatti per “seguir virtude e conoscenza”, come afferma il sommo poeta Dante. Spesso ci lasciamo assalire da dubbi e da incertezze, riguardo alla vita, e da angosce e paure, riguardo la morte. Ciò ci impedisce di occuparci maggiormente di quello che siamo veramente.
Madre Teodora, nella sua instancabile attività educativa, rivolta alle suore e alle giovani che accorrevano alla scuola, non si stancava di istruire con parole e con l’esempio. “Ella – racconta Madre Lavinia Arrigoni, che successe alla Fondatrice nell’incarico di superiora – ardeva dal desiderio di far crescere in conoscenza e in virtù. Bene lo sperimentavano le avventurate ch’ebbero la sorte d’essere accolte nel suo Istituto”. Con passione e amore le iniziava a nuovi cammini e con i suoi insegnamenti facilitava loro il procedere nella conoscenza e nella perfezione. “Con quanto amore quella tenera Madre comprendeva, consolava, sorreggeva”. E tutto ciò con il metodo della dolcezza e della fermezza, sapendo che il percorso verso la perfezione e la consapevolezza del dono, che ognuno porta dentro di sé, apre ad un futuro realizzativo e soddisfacente.
Lei, la Madre, era autorevole, perché per prima aveva saputo percorrere la strada di questa perfezione. Quando una persona riesce a costruire in sé conoscenza, consapevolezza e coerenza, non manca di aiutare gli altri a conoscere, a trovare ed essere se stessi, a costruire armonia di vita. L’esistenza, allora, viene pervasa da una particolare luce, che inevitabilmente traspare e che diventa orientatrice. In questo modo, ossia nel costruire conoscenza di sé, della realtà, di Dio nel cuore di ogni giovane, è possibile essere utili alla società.
Di Teodora Campostrini, l’Arrigoni testimonia: “Ne si limitò, la caritatevole Madre, al bene delle amate sue Figlie che, anzi, tanto si adoperò per giovare eziandio all’umana società”.
 

Istituto Campostrini

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