A Madre Teodora Campostrini, educatrice

“Dalla buona educazione dipende ordinariamente
la condotta di tutta la vita.”
            T. Campostrini
 
Così avevi scritto, nel 1822 e così credevi e per questo operavi. Educare, per offrire alla società dei beni reali, era il tuo obiettivo di educatrice, aperta, generosa, equilibrata. La tua indicazione educativa, ancor oggi è valida, molto valida, perché reca con sé valori intramontabili, operativamente costruttivi di una condotta di vita, che si basa sui principi etici dell’onestà, della giustizia, della collaborazione e partecipazione. Principi finalizzati ad attivare, mantenere e migliorare, nella città terrena, cultura, formazione del pensiero e dell’azione, correttezza nelle relazioni e pace nei pensieri, riconoscimento di ogni persona e di Colui che è principio e Fine, Alfa e Omega della nostra stessa vita. È inutile ripetere che educare, oggi, è difficile, perché lo è sempre stato; ogni epoca ha le sue caratteristiche e ogni tempo appare più duro di quello precedente.
Eppure, tu, Madre Teodora, avevi scritto che, nel lavoro educativo, non solo si hanno le gratificazioni, che potrebbero ritenersi meritate, ma che spesso si deve fare i conti con l’ingratitudine. Comunque, nessun vittimismo, nelle tue parole, ma soltanto la richiesta di analizzare, prima di tutto, le proprie azioni e avere il coraggio di ammettere anche gli eventuali propri errori, per apprendere da essi migliorare il percorso educativo. È così che si opera, è così che si procede, si evolve, si costruiscono consapevolezza e capacità di educarsi, mentre si educa.
Il 6 luglio c.a. celebreremmo il 203.mo anniversario della nascita dell’Istituto. Penso che te lo ricorderai anche tu e rivivrai, rivisiterai quei momenti significativi e trepidanti.
Erano tempi diversi da quelli, in cui ci troviamo a vivere noi, però, fino a qui ce l’abbiamo fatta. Certamente la mano, ovunque presente, di Dio ha seguito anche questa “piccola vigna che la tua destra ha piantato”.
A Lui l’onore e la gloria! Noi restiamo con la consapevolezza che dobbiamo pensare anche al futuro, perché certamente anche in futuro le generazioni andranno educate e formate ai valori perenni. Vogliamo sperare che sarai con noi anche tu. Anzi “siamo certe” che ci pensi anche tu, come siamo certe che quella mano, ovunque presente, continua senza mai stancarsi ad offrire la sua instancabile protezione.
Continuare a credere può diventare uno sforzo pesante, ma non è assurdo, perché sappiamo in “Chi abbiamo posto la nostra fiducia”. “Tu continua a credere” ripete Gesù al Centurione, al quale gli avevano annunciato che la sua figlioletta era morta, e quindi era inutile a importunare ancora il Maestro. Noi continuiamo a credere, assieme a te, Madre Teodora, così silenziosamente ed efficacemente presente nel tuo Istituto, soprattutto nei momenti in cui le tenebre sembrano oscurare la luce. Tu, che vivi nella LUCE, non permettere mai che le nostre azione contengano tenebre.

sr. M. Fernanda Verzè

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