Teodora Campostrini maestra di spiritualità

Non si può costruire quella spiritualità che Teodora Campostrini ha realizzato in sé e lasciato come dono al suo Istituto, pensando di escludere una grande vigilanza su se stesse e sulla comunità a cui si appartiene. Insieme, infatti, si segue Cristo e insieme si rende testimonianza che Egli è ancora vivo in mezzo a noi.
Teodora, date anche la sua intelligenza e la sua equilibrata e forte affettività, fin da giovane persegue una alta meta spirituale, che ha reso visibile nella profonda e ininterrotta contemplazione, nella missione educativa, nella acuta lungimiranza e nel rispetto di ogni persona.
È impossibile imprigionare la Campostrini dentro un solo punto di vista. La sua ricchezza interiore è molto vasta e lei è riuscita a viverla in modo semplice ed equilibrato, rivelandola nella sintesi operosa nelle sue concrete azioni quotidiane.
In tutto questo impegno di vita, la “vigilanza” risulta indispensabile.
Teodora raccomanda, a coloro che la seguono “per la medesima via”, di essere molto attente al proprio comportamento per vivere “in perfetta armonia” e, volendo entrare nella concretezza delle cose, come era solita fare, dice testualmente: “Nel raccontare fatti od esempi e nel fare aggiunte per meglio farsi intendere, avvertiranno le Sorelle di non dire mai cosa, la quale non abbia almeno una sufficiente probabilità e quindi atta sia a produr vero bene”. Grande vigilanza quindi su se stesse, affinché tutto sia finalizzato al bene, all’effettivo bene.
Grande vigilanza anche per coloro che hanno il compito educativo nella scuola, dove spesso ci si trova di fronte alla necessità di richiamare gli alunni a comportamenti educativi e rispettosi. Non si dovrà ricorrere tanto al castigo, dice Madre Teodora, ma si dovrà cercare di far riflettere e ragionare, affinché si produca un autentico cambiamento.
La superiora in particolare dovrà vigilare, perché le Sorelle proseguano con serietà e serenità la loro vita di consacrazione. Per rispondere al pensiero della Fondatrice, anche gli impegni giornalieri devono essere assunti con “spirito di fervore e di zelo, tranquillità, discrezione e prudenza”. Nulla, perciò, si deve fare “freddamente, negligentemente o affannosamente” in modo che, mentre si lavora, venga arricchita la propria interiorità e si diventi sempre più significative nel proprio ambito educativo. Dice ancora Teodora: “la superiora vigilerà, perché non vi sia nulla che impedisca di vivere nella sobrietà, nella chiarezza, nelle relazioni prive di contrasti o di chiacchiere inutili. Con la schiettezza che le è caratteristica personale, subito dopo, la Fondatrice afferma che la superiora, a quelle Sorelle che hanno “inclinazione” a conversare e chiacchierare troppo con tutti, “dovrà togliere tutta la comodità, sebbene fossero di professione ecclesiastica e religiosa o parenti prossimi”.
Teodora Campostrini è maestra di spiritualità autentica. Non si lascia sfiorare da uno spiritualismo astratto, centrato sulle forme e sulle belle espressioni. È una donna attenta, vigilante sui movimenti interiori ed esteriori di sé e degli altri, così che si accorge subito quando qualcosa, che potrebbe sembrare innocuo, è di fatto l’inizio di un processo non costruttivo. La sua contemplazione è “educativa”, perciò operosa, attiva, pronta sempre ad agire per il miglioramento di sé e degli altri. Profondamente onesta e coraggiosa, riesce a capire immediatamente dove si nascondono i tranelli meschini, mascherati di virtù: senza indugio li sa svelare alle sue Suore, perché non sia ipocrita e fasullo il loro essere e il loro operare.

 sr. M. Fernanda Verzè

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