Teodora Campostrini: educatrice di coerenza

Teodora Campostrini (1788-1860), si è trovata a vivere in un periodo in cui a Verona, sua città natale, la mancanza di istruzione ed educazione era sentita specialmente nei riguardi “della femminile gioventù”, e più ancora della classe povera. Teodora, invece, data la ricchezza della sua famiglia, aveva ricevuto una buona cultura e una seria formazione nei migliori collegi di Verona. Proprio per questo e riconoscendo l'importanza del livello culturale di una persona, non ha dubbi, quando percepisce il progetto di Dio su di lei, di aprire una scuola gratuita, affinché le ragazze, soprattutto quelle che non avevano mezzi, potessero ricevere una “intera” istruzione-educazione.
La città di Verona, nelle varie ricorrenze celebrative, ha manifestato grande stima e riconoscenza a questa donna dall’intuito preveggente e dal cuore magnanimo.
Teodora amava la sua Verona e soffriva nel vedere la situazione di trascuratezza in cui vivevano le ragazze dei rioni più poveri. Da qui la sua decisione di mettere a disposizione le sue doti naturali, la sua cultura e le sue possibilità finanziarie.
Molte sono le caratteristiche personali che fanno di Teodora Campostrini un'esperta educatrice. Una di queste può essere individuata in quell’atteggiamento, profondamente onesto, da qui scaturisce un agire sempre attento al proprio prodotto, per riuscire a costruire “vero bene”.
Nei suoi scritti, che riguardano il modo di educare le giovani alunne, dice che un atteggiamento importante dell’educatrice è quello di una attenzione costante su di sé per
“non dire mai cosa, la quale non abbia almeno una sufficiente probabilità,
 e quindi atta sia a produr vero bene”.
Nel contesto in cui è inserita, questa frase esprime una grande forza interiore di onestà e coerenza. Non si tratta, infatti, di una forma relazionale di cortesia, ma di un contenuto, che l'educatrice deve aver elaborato in sé, nella sua interiorità, perché possa esprimersi in sentimento, pensiero, azione altamente educativa, rivolta agli altri. Azione educativa che manifesta grande coerenza tra ciò in cui si crede e si fa proprio interiormente e il proprio agire in favore degli altri.
L’educatrice, insomma, mentre educa coloro che le sono affidati, compie un lavoro di educazione-formazione nei confronti di se stessa e così non vi è separazione tra i contenuti della propria interiorità e i contenuti della propria azione.
La coerenza richiede innanzitutto rispetto verso sé stessi, sincera onestà e, sempre verso sé stessi, attento monitoraggio dei propri sentimenti, pensieri e motivazioni. In tal modo l’agire è sempre più in sintonia con i contenuti interiori e allora diventa sempre più probabile di
“non dire mai cosa, la quale non abbia almeno una sufficiente probabilità,
e quindi atta sia a produr vero bene”.
 
sr. M.Fernanda Verzè

Istituto Campostrini

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