L'azione educativa di Teodora Campostrini

Leggendo gli scritti di Madre Teodora, scopro, anche nelle sfumature espressive, i percorsi formativi che lei aveva costruito dentro di sé e che la facevano essere, a sua insaputa, grande conoscitrice del cuore umano e grande maestra di formazione, sempre protesa a “promuovere” le persone che a lei si erano affidate.

Mi vengono in mente le sue espressioni, che descrivono le relazioni da agire nella Comunità. “Le giovani onorino le anziane” e “le anziane siano di esempio alle giovani”. Ecco una norma importante, in cui tutte, in qualsiasi situazione si trovino, hanno “qualcosa” da fare.

“Onorare” le anziane vuol dire guardare “al come” hanno elaborato la loro esperienza e “al quanto” hanno imparato da essa, mantenendo aperto e costante l’atteggiamento di apprendimento, per non fissarsi in forme stereotipate di vita. Quando una giovane vive accanto ad un’anziana, che sa utilizzare la propria esperienza per continuare ad apprendere e non per irrigidirsi in posizioni intoccabili, l’atteggiamento giusto da assumere è quello di “onorare”, ossia di osservare, riflettere, imparare.

È in questo modo che l’anziana sarà di “esempio” alla giovane. La persona avanzata in età, che ha trascorso la sua esistenza con atteggiamenti di apertura verso il miglioramento, può trasmettere un enorme patrimonio interiore alle giovani, che guardano a lei come a sicuro punto di riferimento. In tal modo viene superato il dislivello di età, perché la relazione non si pone fra chi è anziano e chi è giovane, ma fra l’interiorità delle singole persone. Sì, il comunicare all’altro la propria interiorità, spiegare come si sono capiti i significati profondi e sempre nuovi del vivere, delle scelte quotidiane, dei fatti e avvenimenti, che si attraversano, e da cui continuare ad apprendere per modificare se stessi, è una grande trasmissione di vita che può circolare con buon profitto e utilità per giovani ed anziane. Così l’incontro fra le generazioni, fra culture e nazionalità diventa una realtà che si agisce quotidianamente. Al contrario, se ognuna dovesse rimanere nella propria posizione senza trasmettere i propri apprendimenti, le proprie idee e le proprie esperienze, si creerebbe una situazione sotterranea e tacita di aggressione, che impedisce l’evoluzione del sistema e l’equilibrio interno delle persone e della Comunità. Tutto si sgretola nell’aggressione e nel conflitto; tutto si costruisce e si realizza con la comunicazione collaborativa imperniata su solidi valori interiori.

Madre Teodora, che rifiuta gli aspetti della vita che non progrediscono in modo sereno, verso una forma evolutiva, che vada a migliorare ogni elemento, ogni possibilità e potenzialità della persona umana, invita seriamente a considerare le sue parole, che solo se rivalutate, rivisitate, approfondite e interpretate con significati sempre nuovi, rimangono punto di riferimento e motivo di continuo apprendimento.

 Sr. M. Fernanda Verzè

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