Vita Comunitaria

Il cammino per costruire comunità è difficile e gratificante, faticoso e liberante; occorre sceglierlo con impegno ed entusiasmo, sapendo che, mentre si procede, si aprono nuovi orizzonti di conoscenza assolutamente utili per un vivere sempre più consapevole.

Ognuno di noi, in genere, organizza, prima interiormente e poi nelle azioni, la propria giornata così da imprimerle quel senso che risponda esattamente ai propri significati di vita. Ciò avviene anche nel caso in cui si viva in modo disorganizzato o si lasci che il tempo sia scandito dalla noia o dal caos interiore; se è questa la scelta, vuol dire che si preferiscono la disorganizzazione, la noia, la confusione.

In altre parole, noi dirigiamo le azioni in base alle nostre aspettative interiori, in base a ciò che pensiamo sia gratificante, sia confacente al nostro stato d’animo, ai nostri impegni, ai nostri ideali e progetti.

Sempre e comunque operiamo delle scelte e le azioni che compiamo, consapevoli o meno, si pongono nella loro stessa direzione.

Solo l’assunzione di responsabilità nel cammino personale e comunitario produce coerenza nei comportamenti, che si collocano in sintonia con le scelte di fondo di ciascuna. Agire nella direzione opposta sarebbe, perciò, distruttivo dell’individuo e della comunità.

Da qui la necessità di costruire una propria organizzazione interiore, capace di orientare e di rendere partecipi dell’organizzazione della comunità, di cui si fa parte, condividendone i vari aspetti e tutte le espressioni di vita.

Se non si assumono gli obiettivi operativi, i criteri, i significati, la riflessione, il lavoro, gli approfondimenti del gruppo a cui si appartiene, le quotidiane azioni personali vanno inevitabilmente a posarsi in uno spazio che, di fatto, non si può definire di propria appartenenza, ossia, vanno a posarsi fuori dallo spazio, che si è scelto di condividere. E’ evidente che mettersi in questa posizione non contribuisce a formare la propria identità e interiorità, né a rafforzare il sentimento di appartenenza.