La conoscenza, individuata come base per la sequela di Cristo, è un elemento prioritario nella vita personale e comunitaria.
Si tratta di una conoscenza ad ampio raggio. Conoscenza che parte da sé, frutto di ascolto profondo di se stesse, che abilita all’ascolto dell’altro, che fa crescere nella consapevolezza delle proprie possibilità e dei propri limiti, che induce a stabilire corrette relazioni con tutti. Conoscenza che è contemporaneamente sostegno nella sequela di Cristo, Uomo perfetto e Figlio di Dio. La spiritualità, si sa, non è staccata dall’umanità, ma l’accoglie, l’accetta, la rende simile a quella di Cristo, superando la superficialità, la banalità, gli aspetti frivoli della vita e creando equilibrio interiore, in modo tale che ogni elemento umano venga filtrato dalla riflessione e interiorizzato nel proprio intimo.
La conoscenza produce cambiamento, di cui si avvantaggia anche la comunità. Mantenere se stessi in una continua e profonda revisione significa progredire nel produrre per sé e per gli altri coerenza e consapevolezza, contesti di valore per il proprio esistere e per il proprio spessore interiore.
E’ evidente, perciò, l’importanza di alcune domande: come conosco me, mentre sto operando? Come avverto i sentimenti dell’altro, ciò che lo attraversa, ciò che lo fa agire in un modo piuttosto che in altri? Si tratta di una conoscenza che è il risultato di un percorso di formazione, anzi, di una continua formazione, detta, appunto, formazione permanente.