Che hai fatto di male?

Che hai fatto di male,
bambino mio,
perché tu sia
circondato da filo spinato,
temuto,
sospettato,
ritenuto colpevole,
condannato a morte?
 
Che hai fatto di male,
bambino mio?
 
I tuoi occhi tristi
non sono cattivi,
non c’è violenza nelle tue mani,
non esprime crudeltà
il tuo volto.
 
Che hai fatto di male,
bambino mio?
 
Barbaramente maltrattato,
non apri la tua bocca
per maledire.
Ingiustamente umiliato
sei come agnello
portato al macello.
Che hai fatto di male,
bambino mio?
 
Il mondo ti beffeggia,
ti disprezza,
ti schernisce,
ti uccide.
Dimmi,
che hai fatto di male?
 
Tu, bambino mio,
stai portando,
sulle tue fragili spalle,
 l’enorme peso
della malvagità umana.
 
Perdonaci!
sr.M.Fernanda Verzè

Istituto Campostrini

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