Saluto agli insegnanti per l'apertura dell'anno scolastico 2012/2013
Benvenuto a tutti coloro che iniziano un rapporto con l’Istituto e un ben tornati a tutti coloro che già conosciamo.
Per l’anno scolastico 2012/2013 l’argomento centrale su cui concentrare l’attenzione e le energie professionali è: il metodo d’insegnamento della Scuola Campostrini. Certo può sembrare banale, superato e forse anche superfluo parlare di metodo d’insegnamento, ma noi non pensiamo in questo modo anzi, riteniamo che il metodo d’insegnamento decida, inesorabilmente, il prodotto di una scuola e ne definisca il livello di qualità.
Un metodo è un insieme organico di criteri e procedimenti adottati al fine di ottenere determinati risultati e, quindi, la prima cosa da capire è quali sono i risultati che desideriamo ottenere. A questo possiamo rispondere definendo l’alunno come l’elemento più importante del percorso di insegnamento ma non nel senso di ottenere una persona imbottita di nozioni di cui andremo a verificare la capacità mnemonica attraverso una serie di prove. Il risultato da noi desiderato e perseguito è la formazione complessiva di un individuo che non sarà solo in grado di ripetere, più o meno bene, una serie di nozioni, ma che sarà capace di integrare le nuove acquisizioni con le conoscenze già possedute, capace di collaborare, consapevole dei propri livelli di istruzione e livelli culturali, capace di trasferire le acquisizioni da un ambito all’altro e utilizzare in modo trasversale le conoscenze per produrre nuovi apprendimenti.
Definito il risultato dobbiamo precisare il metodo per ottenere tale risultato.
Voglio qui sottolineare, tra parentesi, il piacere provato nel riconoscere, all’interno delle indicazioni ministeriali, elementi metodologici adottati dall’Istituto da almeno 15 anni.
Molti elementi caratterizzano un metodo d’insegnamento, ma alcuni in particolare ne qualificano l’azione.
Se la scuola non fosse considerata un ambito puramente nozionistico ma un “luogo” di formazione generale della persona, potremmo pensare questo luogo come una comunità di ricerca dove, in premessa, esisterebbe la valorizzazione dell’elemento costitutivo della comunità scolastica, cioè degli allievi, in termini di valorizzazione dell’esperienza e delle conoscenze di cui ogni individuo è portatore.
Proviamo, quindi, a considerare l’importanza di agganciare i contenuti disciplinari alle conoscenze e alle esperienze esistenziali di tutti coloro che costituiscono il terreno privilegiato del lavoro di ogni insegnante e facciamo della valorizzazione dell’esperienza individuale e collettiva, il primo elemento del nostro “metodo d’insegnamento”.
Il secondo elemento da considerare come fondamentale, in un qualificato metodo d’insegnamento, è “apprendere ad apprendere” o, detto diversamente, la capacità di riconoscere e valutare la personale modalità di imparare, di organizzare e sistematizzare, ossia i materiali concettuali, che conduce alla capacità di riconoscere i propri errori e trasformarli in conoscenza e le debolezze in punti di forza.
Questo insieme va a costituire la consapevolezza di come si possa costruire nuovi apprendimenti sugli apprendimenti già sedimentati e la possibilità di produrre, quindi, continua conoscenza. Questo secondo elemento va tenuto sempre interrelato con il primo elemento.
Valorizzando le conoscenze esperienziali collegate ai contenuti disciplinari, attraverso la riflessione sugli apprendimenti, si favorisce e si stimola la partecipazione dell’allievo alla costruzione del suo sapere. Ciò attiva un processo di apprendimento sull’apprendimento che struttura e migliora livelli di interesse, di efficienza e di consapevolezza.
Un terzo elemento strettamente connesso ai precedenti è considerare la posizione dell’allievo come una condizione attiva, capovolgendo l’attuale visione che vede l’allievo come un contenitore vuoto da riempire senza che esso possa partecipare attivamente alla costruzione del suo sapere, ma sia chiamato soltanto a ripetere a memoria contenuti esterni.
Godere di una posizione attiva, però, significa poter contare su uno spazio all’interno del quale si problematizzano le questioni, si pongono interrogativi, si mettono in discussione le conoscenze possedute, si compiono esplorazioni e si producono scoperte. Si partecipa cioè, in modo collaborativo, alla costruzione del sapere. L’allievo, dunque, diventa l’attore principale di quel laboratorio entro il quale si costruisce il suo percorso di istruzione e formazione.
Un quarto elemento molto importante è considerare la diversità ad ogni livello, culturale, etnico, organico, ecc., come una risorsa e non come un fattore negativo, una inadeguatezza, una difficoltà, un problema.
Quattro dunque gli elementi costitutivi principali del metodo d’insegnamento Campostrini:
1) Considerare la scuola come una “comunità di ricerca” valorizzando l’esperienza e le conoscenze di ogni allievo collegando ad esse le nozioni disciplinari evitando, in questo modo, che le stesse rimangano troppo astratte e avulse dal contesto esistenziale individuale, quindi, facilmente alienabili;
2) Costruire, insieme all’alunno, la capacità di “apprendere ad apprendere” conducendolo ad acquisizioni di riconoscimento e valutazione dei propri errori, individuazione delle strategie adeguate al superamento degli stessi, capacità di riflessione che inneschi dubbi ed interrogativi volti a definire nuovi apprendimenti;
3) Ritenere l’allievo parte attiva nella costruzione del suo sapere definendo, quindi, spazi adeguati all’esercizio dell’interrogativo della problematizzazione della realtà, all’azione esplorativa e di scoperta, all’atteggiamento dialogico, collaborativo e di ricerca;
4) Considerare la diversità come una risorsa, come una realtà portatrice di nuove possibilità di conoscenza attraverso il confronto, la scoperta di diversi modelli identitari, nuove culture e, quindi, nuove conoscenze e apprendimenti.
Attorno a questi ruotano altri elementi importanti su cui vi troverete a dialogare, discutere, confrontare nei prossimi giorni sul materiale che vi verrà fornito.
Auguro a tutti voi un anno scolastico vissuto con grande impegno, professionalità e con la consapevolezza che state formando il futuro della società.
sr.M.Fernanda Verzè