Teodora affida alla protezione dell’Addolorata il suo Istituto e La indica come modello per sottolineare che in ogni circostanza dobbiamo vivere con coerenza, armonia ed equilibrio la scelta di consacrazione.
Leggendo gli scritti di Madre Teodora scopriamo quanto era profonda la sua fiducia in Dio, quanto erano continue la sua preghiera e la sua meditazione sulla Parola che custodiva nel suo cuore. Scopriamo il suo lavoro di sintesi spirituale che ha come fondamento e centro Gesù Cristo e Cristo Crocifisso, ossia nel suo momento supremo di coerenza, e la Vergine Addolorata che “dignitosa sta, in piedi, presso la croce del Figlio”.
In Maria, Teodora vede la donna forte e fedele nella sequela del suo Figlio e coerente fino al momento supremo, al momento cioè che racchiude tutti i suoi significati di vita e che, proprio perché coerente fino all’atto supremo della morte del Figlio, riceve il dono e il compito di essere madre di ogni uomo, madre della Chiesa, educatrice degli apostoli.
Non è la sofferenza in se stessa che, Teodora sottolinea contemplando la Madre ai piedi della croce, ma la sua umile fortezza a non indietreggiare neanche di fronte ai momenti più oscuri e incomprensibili, neanche di fronte alla morte in croce dell’amato Figlio. La sofferenza è una conseguenza di questa fedeltà e di questa coerenza, che conduce a compimento la scelta di seguire Cristo in ogni momento e in ogni situazione. “Chi mette mano all’aratro e poi si volge indietro non è adatto per il regno dei cieli”.
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Nel contesto odierno caratterizzato da veloci e grandi trasformazioni che ci interpellano fortemente come vivere oggi la sequela di Cristo mediante il carisma Campostrini, intendiamo essere fedeli alla vocazione ricevuta ed essere attente ai segni dei tempi affinché il nostro lavoro non sia invano.
Mediante la ricerca di una preghiera che ha come punto di riferimento la coerenza di vita come ci insegna Maria ai piedi della croce, nutrita dalla riflessione e dal ragionamento, ci impegniamo a dare respiro concreto al nostro vivere attraverso la contemplazione educativa prima di tutto nei confronti di noi stesse.
Siamo convinte che il pensiero ed il ragionamento sono strumenti che ci sono stati donati per riflettere su quanto ci dice la Parola di Dio e sui messaggi che ci inviano gli avvenimenti quotidiani e che ci rendono possibile la costruzione di una preghiera dinamica.
La preghiera diventa così il filo rosso che attraversa ogni azione e che rende possibile il lavoro interiore di modificare continuamente noi stesse, le relazioni comunitarie e la nostra missione educativa.
In questo complesso contesto sociale vogliamo inserire il nostro progetto di vita consacrata, condividiamo l’obiettivo di Congregazione, ritenuto percorribile per la realizzazione personale. La ricerca continua di conoscenza di noi stesse per il nostro continuo miglioramento, l’approfondimento costante di una spiritualità autentica, il compito di educare e formare le persone che scelgono il nostro stesso carisma e l’impegno offrire a chiunque voglia percorsi culturali ed educativi per arricchire la propria interiorità è il nostro obiettivo e il nostro lavoro quotidiano per una coerenza sempre più chiara e luminosa.
Sr. M. Fernanda Verzé, Superiora generale