2013: XVII CAPITOLO GENERALE ORDINARIO
indizione
"Non pronunciate mai nessuna parola
che non abbia una sufficiente probabilità
di produrre vero bene."
Teodora Campostrini
Nell’estate del 2013 il nostro Istituto sarà impegnato nel Capitolo generale ordinario che si celebra ogni sei anni.
In sintesi la spiegazione del lavoro pre-capitolare, capitolare e post-capitolare “Campostrini”.
Il Capitolo generale, avvenimento sessennale, ha responsabilità molto precise:
1. Rivedere, analizzare, vagliare e approfondire il percorso di Congregazione nella storia e in particolare negli ultimi sei anni (2007-2013).
In questa prima fase saranno molto utili le relazioni presentate, in particolare da parte della Superiora generale, dalla Fondazione Centro Studi Campostrini, dalle Comunità o da singole Sorelle, capitolari o non elette, che desiderano offrire un contributo costruttivo attraverso considerazioni sulla realtà di Congregazione. Considerazioni che potrebbero supportare efficacemente le riflessioni, i ragionamenti e le decisioni capitolari.
Il Capitolo, infatti, è un avvenimento di Congregazione, pertanto “è di tutte” e ognuna avrà a cuore il progresso, lo sviluppo, il miglioramento di ogni elemento: spirituale, religioso, carismatico, economico, professionale, lavorativo, in vista dell’obiettivo del “bene comune”, raggiungibile attraverso la comunicazione e la condivisione dei beni custoditi nella propria interiorità, sensibilità intellettiva e operosità creativa. In questa prima fase sorgeranno certamente spunti, suggerimenti, pareri, concetti nuovi utilizzabili in sede di programmazione.
Il Capitolo ha come obiettivo l’evoluzione della spiritualità del Carisma Campostrini.
Tale obiettivo è, e deve essere, sempre presente: nelle analisi, nelle verifiche, nelle riflessioni e programmazioni; sia quando si dialoga su aspetti spirituali sia quando si parla dell’organizzazione, degli aspetti materiali, economici o dei vari settori operativi dell’Istituto.
In Capitolo ogni capitolare rappresenta l’intera Congregazione e deve avere a cuore, unicamente, il processo evolutivo complessivo della Congregazione stessa.
Chi partecipa al Capitolo deve solo cercare il “Bene” della Congregazione e non creare confusione tra il bene per la Congregazione e i propri bisogni personali di visibilità e di centralità.
2. La seconda responsabilità del Capitolo riguarda l’elezione della Superiora generale e delle ufficiali generali che costituiranno il governo della Congregazione per un sessennio.
Questa seconda fase del processo capitolare richiede responsabilità non indifferente.
Nei Capitoli precedenti ho osservato come le Sorelle Capitolari sentono molto questa responsabilità. Sono impegnate e trepidanti. Sui loro volti si legge timore, perplessità, momenti rasserenati, poi ancora qualche preoccupazione e incertezza, come procedessero nella penombra. Pensano, pregano, si isolano poi cercano il confronto, sono serie e riflessive; non vogliono sbagliare e utilizzano ogni strumento per compiere la scelta migliore per la Congregazione, per il bene di tutte.
Per tutte l’impegno di creare lo spazio interiore adeguato ad accogliere le decisioni capitolari e la predisposizione alla collaborazione con la nuova Autorità eletta in Capitolo.
E’ senz’altro possibile per tutte crescere in un atteggiamento serio e sereno di responsabilità e di
"Non pronunciate mai nessuna parola
che non abbia una sufficiente probabilità
di produrre vero bene."
come afferma Teodora Campostrini, nostra Venerata Fondatrice.
In questo tempo di preparazione la nostra preghiera sarà maggiormente intensa e andrà oltre alle preghiere particolari che si stabiliranno.
Credo, però, che la preghiera che stabilirà una maggiore vicinanza con Dio, sarà proprio quella di aiutarci reciprocamente a fare spazio nella nostra interiorità all’accoglienza della persona che avrà il ruolo di prima responsabile, di Superiora generale, unitamente al suo Consiglio e, contemporaneamente, a disporci a collaborare lealmente attraverso una relazione chiara, rispettosa e costruttiva.
3. La terza fase di responsabilità è costituita da due passaggi: la “raccolta dei dati” e lo “sguardo lungimirante”.
Nei primi due stadi di responsabilità, durante l’analisi degli elementi carismatici e organizzativi, si attua anche una riflessione sulla situazione reale dell’Istituto, si apre un confronto sulle scelte da compiere, al cui interno sorgono idee nuove, concetti da rivisitare o ricordare, considerazioni sulla realtà, spunti per il miglioramento.
Tutto questo “bene” sparso, ma non smarrito, si raccoglie, si riesamina in modo approfondito e si elabora per ampliarlo e proiettarlo nel futuro come operatività creativa incardinata sull’originalità del pensiero Campostrini. Il prodotto di questo lavoro, deve essere trasformato in aumento di conoscenza e competenza cognitiva e intelligente rimandando ed estendendo il risultato del nostro impegno individuale al livello comunitario, dove creare un flusso comunicativo costante basato su relazioni nutrite da contenuti di qualità, utilità ed efficacia per accrescere il patrimonio interiore personale e collettivo.
L’esito finale della nostra fatica aumenterà la capacità progettuale, consentendoci di collocare virtualmente la Congregazione nel futuro, attraverso proiezioni realistiche. Sarà, però, grazie all’esame attento della situazione socio culturale e politica attuale che avremo accesso alla costruzione del futuro, nel presente.
Non è un gioco di parole, ma una realtà su cui soffermarsi a riflettere.
Se analizziamo attentamente le azioni della Madre Fondatrice possiamo osservare come lei fosse immersa nel suo “presente”, come abbia esaminato il contesto socio culturale all’interno del quale ha rilevato una delle ingiustizie sociali di quel tempo: l’emarginazione della donna. Teodora, pur appartenendo a una classe sociale privilegiata, anche se donna era ricca, colta e istruita, ha voluto riscattare la sua categoria, non con discorsi aleatori o contestazioni inutili, ma, stante la condizione economica, in modo originale e creativo attraverso l’offerta d’istruzione, formando ed elevando la cultura della donna, affinché potesse appropriarsi della propria dignità e ottenere il dovuto rispetto. Così facendo Teodora ha contribuito a cambiare il futuro non solo della donna, ma anche della società e della Chiesa, perché le azioni da lei intraprese hanno introdotto, nella cultura del tempo, elementi di riconoscimento e di giustizia che erano totalmente assenti.
Questa sua originale caratteristica deve costituire il continuo punto di partenza istituzionale di una progettazione operativa che analizzi il presente, individui ed evidenzi le problematiche socio-culturali più acute, ne intuisca le nefaste conseguenze umane future e intervenga in modo mirato e specifico con l’offerta di strumenti adeguati alla comprensione delle condizioni vissute.
Le azioni intraprese saranno rivolte sia all’interno sia all’esterno e saranno volte alla riproposizione e trattazione individuale e sociale di valori riconosciuti come essenziali, sul piano esistenziale, per una pacifica, serena e rilevante convivenza civile.
Come si può facilmente capire l’aspetto centrale del terzo livello di responsabilità del Capitolo è essenziale, indispensabile e fondamentale. In sua assenza il Capitolo sarebbe mutilato, incompiuto, perché privato di “quell’occhio” in più che, sull’analisi del presente, ipotizza le configurazioni del futuro e progetta con impegno, dedizione e forza le azioni idonee a garantire linfa vitale al Carisma Campostrini, la cui originalità è proprio costituita da un pensiero concreto e lungimirante che non deve essere vanificata, ma rafforzata attraverso una operosità creativa, senza mai dimenticare, appunto, “concretezza e lungimiranza”.
Lo Spirito Santo è lo Spirito del movimento, è lo Spirito del cambiamento, della forza, della trasformazione. Lo invochiamo costantemente, ma sappiamo che Egli è presente con la sua azione di luce e di forza.
Non dobbiamo e non possiamo lasciarlo lavorare da solo.
Noi siamo chiamate a fare la nostra parte. Solo così si creerà accordo tra Lui e noi, germinerà unità, coesione, omogeneità, piena sintonia e splendida armonia.
La nostra fiducia è in “Colui a cui nulla è difficile o impossibile” (T.C.)
sr.M.Fernanda Verzè
Superiora generale